15 tonnellate di cielo
Flavio Tiberio Petricca
A cura di M. Lapperier
11 gennaio – 23 febbraio 2025
Avezzano (AQ), Cattedrale di San Bartolomeo – Salotto di città Niccolò Irti
Comunicato stampa
Flavio Tiberio Petricca propone 15 tonnellate di cielo, evento espositivo a cura di Mattia Lapperier, con organizzazione e coordinamento di Serena Fantauzzi, Alessandra Libonati, Claudia Raglione. L’evento, ideato per commemorare il tragico terremoto che colpì Avezzano il 13 gennaio 1915, consiste in un doppio appuntamento che beneficia del patrocini del Comune di Avezzano, della Fondazione Carispaq e della Parrocchia Cattedrale San Bartolomeo Apostolo.
L’installazione 15 tonnellate di cielo sarà presentata sabato 11 gennaio 2025, alle ore 11.30, con i saluti istituzionali del sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio e del vescovo mons. Giovanni Massaro, presso la Cattedrale di San Bartolomeo Apostolo. A corollario dell’installazione, sabato 18 gennaio alle ore 18.00, l’evento proseguirà con Frammenti di cielo, mostra personale di Petricca, allestita presso il Salotto di città Nicola Irti (Sala conferenze Montessori).
Il catalogo della mostra a cura di Mattia Lapperier, con un testo di Claudio Gamba, sarà pubblicato da Kirke Edizioni e presentato in corrispondenza del finissage dell’evento.
Non è mai semplice commemorare una circostanza dolorosa. Occorrono grande rispetto, piena consapevolezza e profonda sensibilità. Centodieci anni fa avveniva un evento sismico, tra i più devastanti che abbiano mai colpito il suolo italiano. Il terremoto di Avezzano, che devastò la regione storico-geografica della Marsica, causò la morte a 30.519 persone, passando così tristemente alla storia come uno dei terremoti più rilevanti, per capacità distruttiva e per numero di vittime. Oggi non restano che testimonianze fotografiche a documentare la drammaticità di quell’infausto movimento tellurico del 13 gennaio 1915 che – letteralmente – rase al suolo Avezzano, appena pochi mesi prima dell’entrata in guerra dell’Italia. Là dove prima una comunità in progressiva crescita demografica conduceva la propria esistenza inconsapevole del pericolo imminente, annidato nelle viscere della terra, nel giro di una manciata di secondi, quel che restò di essa fu un cumulo di macerie.
Trattenendo nella mente tale terrificante immagine di distruzione, prende le mosse l’installazione site-specific che Flavio Tiberio Petricca colloca nella navata centrale della Cattedrale di San Bartolomeo Apostolo di Avezzano. Un ammasso informe di argilla, solo in parte dipinto ad ampie campiture di blu, è ciò che si offre allo sguardo dell’osservatore. Un’operazione apparentemente semplice, si direbbe, sebbene, a un livello più profondo, racchiuda in sé un articolato complesso di significati.
Il mucchio di terra è allo stesso tempo la causa del disastro, l’effetto catastrofico del crollo, nonché l’elemento che reca in sé la possibilità di ricostruire ciò che precedentemente è andato in frantumi. È metaforicamente una parete affrescata andata distrutta in quella terribile circostanza. È argilla a partire dalla quale plasmare un nuovo inizio. È terra a cui rimangono impigliati frammenti di cielo, a cui appellarsi quando non restano alternative.
La mostra prosegue presso la Sala conferenze Montessori del Salotto di città Nicola Irti con una serie di recenti lavori direttamente collegati all’installazione, sia per la scelta della materia prima che per la cromia di fondo, qui arricchita con una sinfonia di variazioni e contrappunti visivi, volti a offrire ulteriori spunti di riflessione che inneschino nel visitatore un cortocircuito visivo ed esperienziale. L’argilla, ormai assunta a medium d’elezione da parte dell’artista, gli dà modo, meglio di qualsiasi altra sostanza, di agire liberamente su di un volume. Petricca, come un laico demiurgo, permette alla materia – una volta attivata dal soffio della creazione – di esprimere pienamente se stessa e le proprie potenzialità. Dall’informe alla forma e viceversa in un loop senza fine. Il risultato finale non è mai una figurazione nel senso più comune del termine, è piuttosto un consapevole fissaggio nel tempo e nello spazio di uno stato transitorio.
L’arte di Petricca ammette il libero accesso a quella parte sensuale, inconscia e irrazionale che si annida nel profondo della coscienza; “quell’impulso misterioso e oscuro” di cui parlava Schopenhauer, considerato dallo stesso la vera causa del comportamento umano. Tornando all’installazione, la vista delle rovine pertanto, non solo ci fa intuire l’esistenza del tempo trascorso, come già teorizzato da Marc Augé; ci concede di andare più a fondo, immedesimandoci nella tragedia di coloro che hanno assistito o sono divenute vittime del terremoto. I frammenti di cielo permangono a testimoniare una speranza nella catastrofe; uno spiraglio di blu tra i calcinacci.
15 tonnellate di cielo / Flavio Tiberio Petricca
A cura di Mattia Lapperier
Organizzazione e coordinamento: Serena Fantauzzi, Alessandra Libonati, Claudia Raglione
15 tonnellate di cielo, Cattedrale di Avezzano (11 – 25 gennaio 2025)
Orari: giorni feriali: 7.30-13.00 / 16.00-18.30; giorni festivi: 10.30-13.00 / 16.00-18.30
Info: www.diocesidiavezzano.it
Frammenti di cielo, Salotto di città Nicola Irti (18 gennaio – 23 febbraio 2025)
Orari: dal lunedì al venerdì 8.30-13.30. Martedì e giovedì anche 15.00-18.00. La mostra è visitabile anche su appuntamento.
Info: Tel. +39 3334411929
Per la realizzazione dell’evento si ringrazia il Comune di Avezzano, la Diocesi di Avezzano, la Fondazione Carispaq e tutti gli sponsor che hanno generosamente offerto il proprio contributo: Agricola Scipioni; Agro Shop S.r.l.; CNM Design & Construction S.r.l.; D’Amore Ottica; Dell’Olio; D’Eramo Farmacia; E.B. L’abbigliamento; Fantauzzi G. e Cacchione L.; Fontana Daniele Vetreria Cornici; Gruppo A.R.O.; Jannotti Calcestruzzi S.r.l.; L’Osteria di Corrado; Medilab; Morgante Iolanda; Primi Sogni; Sgranocchia Forno; TecnoEdil; Venezio Venditti studio fotografico.