Dalla terra alla luna

Dalla terra alla luna

Luca Matti


A cura di M. Lapperier
13 novembre – 12 dicembre 2021
Firenze, C2 Contemporanea

Luca Matti / Dalla terra alla luna, a cura di Mattia Lapperier

Dalla terra alla luna radicalizza lo sguardo di Luca Matti sulla città. Non più e non solo la selva di edifici irrompe dalle sue tele; ora l’intero ecosistema appare aggredito dalla presenza umana. Una natura mutata, ormai divenuta sintetica, emerge rigogliosa dalle giungle dipinte a bitume o scolpite nelle camere d’aria.

Persino la vegetazione lussureggiante di una foresta tropicale non sfugge alla sistemica corruzione della terra perpetrata dall’uomo. Inquinamento, cementificazione, selvaggio sfruttamento delle risorse e scarsa lungimiranza, che da sempre accompagna gran parte del genere umano, non sono solo martellanti preoccupazioni di natura etica, appaiono piuttosto lo specchio di una società che, nonostante la crescente sensibilizzazione in materia di salvaguardia dell’ambiente, stenta a recepire sino in fondo l’urgenza di una repentina inversione di rotta.

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Dalla terra alla luna

di Mattia Lapperier

Miei cari ascoltatori, a stare a sentire certi cervelli limitati (mai aggettivo è stato più adatto), l’umanità sarebbe rinchiusa in un cerchio di Popilio che mai essa riuscirebbe a superare, essendo condannata a vegetare su questo globo senza alcuna speranza di slanciarsi un giorno negli spazi planetari! Sciocchezze! Si andrà sulla Luna e poi sui pianeti e sulle stelle come oggi si va da Liverpool a New York, facilmente, rapidamente, sicuramente, e l’oceano atmosferico sarà tra breve attraversato come gli oceani terrestri. La distanza non è che una parola relativa, e finirà per essere ridotta a zero.

J. Verne, Dalla Terra alla Luna, 1865

Erano i primi anni del Duemila quando le prime città iniziarono a manifestarsi nella pittura di Luca Matti. Palazzi che crescono su loro stessi sino a occupare l’intera superficie pittorica, già intorno al 2007-2008, costituivano l’asse portante della sua ricerca. La città per l’artista incarna il più autentico habitat naturale dell’uomo contemporaneo; accoglie al suo interno e al contempo ingabbia. È quasi un organismo senziente in continua espansione che tuttavia soffoca, opprime, preclude la vista del cielo.

Dalla terra alla luna radicalizza lo sguardo di Luca Matti sulla città. Non più e non solo la selva di edifici irrompe dalle sue tele; ora l’intero ecosistema appare aggredito dalla presenza umana. Una natura mutata, ormai divenuta sintetica, emerge rigogliosa dalle giungle dipinte a bitume o scolpite nelle camere d’aria. Persino la vegetazione lussureggiante di una foresta tropicale non sfugge alla sistemica corruzione della terra perpetrata dall’uomo. Inquinamento, cementificazione, selvaggio sfruttamento delle risorse e scarsa lungimiranza, che da sempre accompagna gran parte del genere umano, non sono solo martellanti preoccupazioni di natura etica, appaiono piuttosto lo specchio di una società che, nonostante la crescente sensibilizzazione in materia di salvaguardia dell’ambiente, stenta a recepire sino in fondo l’urgenza di una repentina inversione di rotta.

Luca Matti, Rubber flower #5, 2021, camera d’aria e materiali vari, 50x50x24 cm
Luca Matti, Rubber flower #5, 2021, camera d’aria e materiali vari, 50x50x24 cm

Dalla terra alla luna, prendendo a prestito il titolo del noto romanzo di Jules Verne, intende porre l’accento su quanto l’atavico rapporto di sopraffazione intrattenuto dall’uomo nei confronti dell’ambiente non si limiti più alla sola terra ma ormai si estenda persino allo spazio cosmico. È da tali premesse che nasce la recente serie intitolata Sat Art. Sonde spaziali che viaggiano a velocità incommensurabile sopra le nostre teste ci permettono di ottenere informazioni sempre più dettagliate sulla composizione dei corpi celesti, sulla loro origine, sui loro moti. Un caso straordinario è certamente rappresentato da Voyager 2; una delle prime sonde esploratrici del sistema solare esterno, in attività dal suo lancio avvenuto il 20 agosto 1977, e attualmente ancora in funzione, oltre l’eliopausa, nella sconfinatezza dello spazio interstellare. Luca Matti, nel realizzare i suoi satelliti, assorbe la fascinazione di tali esplorazioni extraterrestri e contemporaneamente, dipingendo anch’essi con il bitume, esprime preoccupazione che possano con il tempo diventare loro stessi ulteriori rifiuti da smaltire. È noto infatti che i frammenti di sonde vanno di fatto a sommarsi ai cosiddetti detriti spaziali in orbita attorno alla terra, peraltro aumentati vertiginosamente negli ultimi anni. Il progresso tecnologico e la ricerca scientifica se da un lato sono condizioni imprescindibili per lo sviluppo e dunque la loro attuazione non può e non deve essere fonte di discussione, dall’altro possono celare oscuri intenti prevaricatori ai danni del più debole e di conseguenza rappresentare un attacco al pianeta e, per esteso, anche a tutte le specie che vi abitano. La pittura di Luca Matti si nutre di tale irriducibile dicotomia, restituendo un mondo assoggettato all’uomo, brutalmente abusato dallo stesso, dove tuttavia quest’ultimo – significativamente – non compare mai.

Luca Matti, Sat-Art #9, 2021, bitume su tela, 50x50 cm
Luca Matti, Sat-Art #9, 2021, bitume su tela, 50×50 cm

Da giungle lontane ed esotiche a satelliti fluttuanti nello spazio interstellare, il metaforico viaggio intrapreso dall’artista non può che concludersi con un ritorno. La città che propone in mostra perde il consueto aspetto di distopico groviglio architettonico, si fa anzi più intima e autoriflessiva. Il ciclo delle Homes, che potremmo quasi considerare una mostra nella mostra, è l’esito a cui è approdata la ricerca di Luca Matti a seguito di un lavoro introspettivo condotto attorno ai propri spazi, a partire da quando – complice la pandemia e le conseguenti limitazioni – lo spazio vitale è divenuto elemento di primaria rilevanza, a livello globale. Emergono dalla memoria dell’artista architetture care, che fanno parte di lui. Sono i luoghi in cui ha trascorso l’infanzia, dove si è innamorato per la prima volta, dove ha cominciato le prime sperimentazioni pittoriche. Luoghi costantemente sotto ai suoi occhi come la stazione di Firenze, il Condominio in San Jacopino, l’ex emeroteca dell’Università di Firenze o la centrale termica. Sono edifici visti dal basso, non immaginati o idealizzati ma realmente vissuti. Sono luoghi in cui fare ritorno per trovar pace dopo aver percorso un lungo tragitto, come quello che va Dalla terra alla luna.

Luca Matti, La centrale elettrica, 2021 bitume su tela, 40x40 cm
Luca Matti, La centrale elettrica, 2021, bitume su tela, 40×40 cm

Luca Matti / Dalla terra alla luna

A cura di Mattia Lapperier

Progetto grafico a cura di Mauro Pispoli

C2 Contemporanea, via Ugo Foscolo 6 50124 Firenze

Inaugurazione: sabato 13 Novembre 2021, ore 18:00 – 20:30

Periodo di apertura al pubblico: Da sabato 13 novembre a domenica 12 dicembre

Orari di visita: Dal lunedì al sabato su appuntamento dalle 18:00 alle 19:30