Andrea Famà
Andrea Famà è tra gli artisti che hanno aderito al progetto 40 days /Artisti in quarantena, a cura di Mattia Lapperier, con il sostegno di EFG Art Ltd. La mostra, in programma presso l’Associazione Quasi Quadro di Torino dal 26 novembre 2020 al 10 gennaio 2021, è sospesa a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Tale progetto, incentrato sull’attività degli artisti durante il lockdown generalizzato dei mesi primaverili del 2020, continua a vivere attraverso molteplici iniziative online, in attesa che la mostra possa essere allestita e fruita direttamente dal pubblico.
Nato in una zona nota per l’estrazione dell’argilla e cresciuto in un contesto di ceramisti, Andrea Famà rimane profondamente legato agli aspetti ottici, tattili e intrinsechi della materia che lavora. Procedendo spesso per sottrazione, si pone consapevolmente alla ricerca dell’essenza del materiale, della sua consistenza, delle sue caratteristiche tecniche e qualitative. Sono le sostanze di cui sono composte le sue sculture a dettare i lunghi tempi di lavorazione a cui l’artista si attiene scrupolosamente, poiché mosso da autentico rispetto per i processi naturali che sottendono ai vari procedimenti di trasformazione. Le carte che propone Andrea Famà, esito della sua ultima produzione, non si sottraggono a tale approccio operativo. Esse infatti sono il risultato dalla paziente sovrapposizione di velature ottenute a penna a sfera, in questo caso specifico, impiegata dall’artista come fosse uno strumento atto a scolpire. Una volta accartocciate ed esposte a una luce radente, ecco emergere la materia che assume la conformazione di una sottile lamina di rame. Pur non essendovene traccia, a livello percettivo, è comunque possibile cogliere l’essenza del materiale, lasciato dall’artista sospeso, amorfo, a metà strada tra il suo aspetto naturale e quello raggiunto solo dopo l’intervento della mano dell’uomo.
M.L.
Il catalogo della mostra da cui proviene l’estratto su Andrea Famà è disponibile presso il sito web di Vanillaedizioni.
Andrea Famà (Catania, 1988) vive e lavora a Torino. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Catania, ottenendo la prima laurea in arti visive e discipline per lo spettacolo. Nel 2012 si trasferisce a Torino per completare gli studi presso l’Accademia Albertina di Belle Arti, dove consegue, nel 2015, la laurea di secondo livello in scultura, con relatore Mario Airò. Tra le più recenti mostre personali a cui partecipa si ricordano: “Famà chi?”, presso la Galleria Davide Paludetto, a cura di Federica Maria Giallombardo, Torino (2019); “Vision Awake”, Artinformal Makati City, Filippine (2019); “Idronefrosi (Hydronephrosis)”, Galleria Moitre, a cura di Quasi Quadro, Torino (2018); “Nella terra, nel cielo e poi ancora. Il linguaggio sensoriale dei luoghi”, a cura di A. Moitre, Galleria Moitre, Torino, (2016); “Terra d’amuri Terra di duluri”, a cura di Diego Pasqualin, Studiodieci City Gallery, Vercelli (2014). Nel 2017 è finalista a “Un’opera al castello”, Castel Sant’Elmo, Napoli. Nello stesso anno prende parte alla Biennale of the Mediterranean, Tirana-Durres, Albania; è finalista al Weir Gabbioneta Award, Milano; partecipa a Zona Maco Arte conteporaneo, Centro Banamex, Città del Messico; partecipa alla Artist Residency, Casa de Burros, Portogallo, a cura di Andrea Penzo e Cristina Fiore.