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Diagenesi. Scolpire il tempo

Simone Negri e Pietro Capogrosso si approcciano alle proprie opere con tempistiche e modalità che ricordano da vicino un simile processo naturale. Come un sedimento, la materia manipolata dai due artisti si addensa su di un supporto e lì imprime una traccia indelebile di sé.

Geografie emotive

Da un nucleo centrale, in cui il lavoro si presenta a uno stadio ancora embrionale, il segno dell’artista passa ai pannelli, dove assume invece consistenza spaziale, per poi espandersi alle pareti della galleria e concretizzarsi in ulteriori opere appese.

Toten

Per Leonardo Bartolini la ricerca formale è una questione di orientamento. Orientamento tra tecniche di varie epoche, sapientemente ibridate e rinnovate, in decenni di esperienza sul campo; orientamento tra tradizioni e consuetudini in molti casi assai lontane tra loro ma consapevolmente adottate dall’artista, in ciascuna fase di realizzazione delle proprie sculture.

Retaggi

Il retaggio è un patrimonio culturale che si riceve in eredità dal passato, senza peraltro che sussistano, nel presente, meriti di alcun tipo; è qualcosa di inestimabile valore, allo stesso tempo venale e impalpabile, qualcosa che, ponendoci a contatto con le nostre origini, di per sé ci permette di avvertire il senso del tempo.
Giorgio Petracci, 1446, 2022, gesso et acrylique sur bois, 150x160 cm

Adriatico

Luoghi di confine, a metà strada tra Oriente e Occidente. Luoghi riarsi dalla salsedine, che per la maggior parte dell’anno sono immersi in un silenzio quasi straniante ma che allo stesso tempo serbano il retaggio di antiche civiltà che vi si sono succedute nel corso dei secoli
Ettore Pinelli, Blurring motion zoom in-min

Dialogo inverso /Orientarsi tra le macerie

In bilico tra figurazione e astrazione, le opere di Ettore Pinelli e Giorgio Distefano riflettono sulla continuità dell’immagine per mezzo dell’immagine stessa. In entrambi il ricorso alla figura è meramente strumentale...

White Noise

Un rumore costante, che impedisce ad altri suoni di invadere la nostra percezione uditiva; È a partire da questo vuoto che, se osservato a lungo, i nostri sensi possono attivarsi, sino a indurre l’emersione di immagini provenienti dall’inconscio.
Luca Matti, Rubber jungle #3, 2021, camera d’aria, tubi polietilene, legno e materiali vari, 210,5x211,5x30 cm

Dalla terra alla luna

Dalla terra alla luna radicalizza lo sguardo di Luca Matti sulla città. Non più e non solo la selva di edifici irrompe dalle sue tele; ora l’intero ecosistema appare aggredito dalla presenza umana. Una natura mutata, ormai divenuta sintetica, emerge rigogliosa dalle giungle dipinte a bitume o scolpite nelle camere d’aria.
Myvanwy Gibson, Avialan, 2018, pittura digitale, stampa a pigmenti su carta di bambù Hahnemühle su Dibond, 150x100 cm

Shapeshifting

Myvanwy Gibson recepisce la fluidità del mondo contemporaneo, i radicali cambiamenti a cui è costantemente sottoposto, persino le contraddizioni più profonde. Le sue opere sono il riflesso di una mutazione continua, divenuta sistemica

Terreni contaminati

Dopo due anni di ricerca, l’artista livornese torna in mostra con tredici dipinti a olio su tela di piccolo e grande formato. Il ciclo di opere esposte è legato al suo soggiorno in Toscana durante il periodo del lockdown italiano, dove il contatto diretto con il paesaggio natio, vissuto in una solitudine forzata e meditativa, ha dato vita ad un nuovo incipit della sua ricerca artistica.
Isabella Nazzarri, Eden, 2020

Pitture Necessarie

Dopo due anni di ricerca, l’artista livornese torna in mostra con tredici dipinti a olio su tela di piccolo e grande formato. Il ciclo di opere esposte è legato al suo soggiorno in Toscana durante il periodo del lockdown italiano, dove il contatto diretto con il paesaggio natio, vissuto in una solitudine forzata e meditativa, ha dato vita ad un nuovo incipit della sua ricerca artistica.