Come suggerito dal titolo, preso a prestito dall’omonima canzone di Niccolò Contessa, il progetto site-specific, cucito addosso agli spazi di Villa Rospigliosi, esplora ciò che, pur in piena vista, non ci è dato vedere.
Carta e acciaio, seppur in modo diverso, rappresentano per Giada Mazzini due preziose occasioni di confronto con se stessa e con la propria arte. Due materiali molto differenti...